A chi interessa?

EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

I principi e gli obiettivi

Una scuola attiva e coinvolta nell'educazione ambientale o meglio nell'educazione allo sviluppo sostenibile è un fattore determinante per indirizzare una comunità locale verso un futuro sostenibile. La scuola, proprio per la sua caratteristica di "centro" intorno al quale gravitano molteplici soggetti (studenti, cittadini, enti pubblici, associazioni, ecc.), attivandosi in percorsi di educazione alla sostenibilità ambientale (es. pedibus, guardiano della luce, raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti, ecc.), può caratterizzarsi come "green school" e diventare "volano" per lo sviluppo sostenibile concreto del territorio. Con queste premesse e considerando la crescente domanda di supporto su questi argomenti da parte del mondo scolastico, l'Attività Sviluppo Sostenibile si rivolge alle scuole della provincia di Varese promuovendo un sistema di coordinamento delle iniziative e fornendo informazioni, strumenti (laboratori, materiali, esempi, ecc.) e competenze per lo sviluppo di processi di educazione allo sviluppo sostenibile.

Da educazione ambientale a educazione allo sviluppo sostenibile
L'educazione ambientale si è evoluta nel tempo e, da un approccio caratterizzato da contenuti e metodi tradizionali (espositivi) come la lezione in classe e l'eventuale "gita - sopralluogo" prevalentemente incentrata sugli aspetti naturalistici/ecologici del territorio, si è passati ad azioni più complesse di educazione allo sviluppo sostenibile che applicano i principi e gli obiettivi della sostenibilità (con più attenzione alle questioni ambientali in relazione alle dinamiche sociali ed economiche anche locali e della scuola) e che adottano metodologie didattiche più innovative.

Secondo la Strategia UNECE (2005) l'educazione allo sviluppo sostenibile "è un concetto ampio che trae origine dall'educazione ambientale, ma che non si limita ad essa e, inglobandola, rafforza quell'approccio integrato che mette in relazione diverse tematiche da affrontare sia a livello locale che globale, come la cittadinanza attiva, la pace, la democrazia, i diritti umani, lo sviluppo equo e solidale, la tutela della salute, quella delle pari opportunità e quella culturale, la protezione dell'ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali".

L'obiettivo più ambizioso di questa disciplina, diventa pertanto quello di "…promuovere un cambiamento nella mentalità della gente così da farla diventare capace di rendere il nostro mondo più sicuro, salubre e prospero, insomma di migliorare la qualità della vita. … fornire capacità critica, maggiore consapevolezza e forza per esplorare nuove visioni e concetti e per sviluppare metodi e strumenti nuovi" (Strategia UNECE, 2005). 

Le principali tappe e documenti per l'educazione allo sviluppo sostenibile
I principi e i concetti di riferimento dell'educazione allo sviluppo sostenibile nascono da diversi momenti e documenti definiti e organizzati a livello internazionale, nazionale e locale. Per conoscere i le principali tappe scaricare l'allegato.

Le parole chiave dell'educazione allo sviluppo sostenibile
Sulla base delle esperienze pratiche e dei documenti di riferimento di seguito vengono elencati alcuni concetti che si consiglia di considerare per impostare un percorso di educazione allo sviluppo sostenibile:
 

  • sviluppo sostenibile: agire considerando in modo equilibrato i principi di integrità dell'ecosistema, equità sociale e benessere economico, declinandoli a livello scolastico e locale. L'educazione allo sviluppo sostenibile tocca tutti gli aspetti della vita e i valori, al centro dei quali vi è il rispetto per gli altri, inclusi quelli delle generazioni presenti e future, per la diversità, per l'ambiente, per le risorse della Terra; cura di qualcosa che compete al benessere comune: senso di responsabilità degli studenti (e non solo loro) per lo spazio scuola e per i vari l'ambiente in cui vivono;

 

  • apprendimento attivo: lo studente è protagonista, produce il pensiero a partire dall'azione e l'apprendimento dipende dalla collaborazione tra studenti o tra gruppi di studenti (es. laboratori, ricerca sperimentale, ricerca - azione, lavori di gruppo, ecc.);

 

  • approccio interdisciplinare: le materie coinvolte sono molteplici, non si può parlare di sviluppo sostenibile senza un approccio trasversale che coinvolge matematica, scienze, fisica, geografia, ecc. (es. un progetto sulla sostenibilità energetica può studiare l'energia e le sue forme in scienze, fisica; calcolare il consumo e il risparmio energetico in matematica; ecc.). Ogni disciplina potrà contribuire all'organizzazione e all'ampliamento delle conoscenze necessarie all'esercizio dell'educazione allo sviluppo sostenibile;

 

  • analisi e monitoraggio: conoscenza sia in termini qualitativi che quantitativi degli aspetti ambientali della scuola e del territorio in cui si vive per monitorare gli effetti che l'azione di educazione alla sostenibilità produce o produrrà (es. analisi e calcolo dei consumi energetici della scuola, della produzione procapite di rifiuti, ecc.);

 

  • informazione e consapevolezza: la comunità scolastica, ma anche la cittadinanza è informata e quindi consapevole di quanto si sta ottenendo dal percorso educativo. Ciò agevola la collaborazione e favorisce il controllo di eventuali comportamenti virtuosi adottati;

 

  • partecipazione e collaborazione tra persone: non solo gli studenti, ma l'istituzione educativa e i soggetti che vertono intorno ad essa è il più possibile coinvolta. Ognuno ha un ruolo per il successo dell'iniziativa;

 

  • integrazione nel P.O.F. (Piano di Offerta Formativa): al fine di informare alunni e famiglie in modo che possano partecipare alla valutazione del percorso in itinere e alla sua conclusione.
     

 

 

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